Come sapranno gli affezionati lettori del mio blog sono un pendolare. E negli ultimi quattro anni di pendolazioni giornaliere mi è capitato di incontrare un sacco di gente strana nelle carrozze di Trenitalia. Sicuramente una cosa del genere è successa anche a voi (anche se mai quanto a me… Ho una capacità innata di attrarre a me questi individui particolari [lo so che mi invidiate]), pure se i treni li prendete di rado. Così ho pensato che potremmo scambiarci le descrizioni di questi tipi bislacchi un po’ come se fossero le carte dei pokémon.
Attenzione: Se pensate che leggere descrizioni di perfetti sconosciuti, che potrebbero (o meno) essere affetti da qualche genere di problema sia offensivo, allora non leggete questo articolo, altrimenti potreste offendervi.
Siccome cerco sempre di mantenere le cose eque, parto con la mia figurina.
Lo studente di informatica
Lo studente di informatica lo si riconosce da come si muove e da come parla, perchè è socialmente inadatto, così come buona parte dei frequentatori delle facoltà scientifiche con cui a volte si trova a chiacchierare sul treno. Esso è solitamente vestito come accidenti capita, ha i capelli orientati nelle varie direzioni consentite dalla gravità (e ogni tanto anche in quelle apparentemente proibite dalla stessa) e la barba incolta. Gli occhi sono opachi ed ogni tanto potrebbe tossire delle nuvole bianche composte prevalentemente da polvere di gesso proveniente dalle barcate di formule matematiche che sono state scritte e cancellate nell’arco della giornata universitaria davanti al suo naso. Tende a perdere l’equilibrio se non trova posto a sedere o ad addormentarsi ed a mancare le fermate se invece lo trova e quindi non si trova a suo agio in nessuno dei due casi. Quando viaggia da solo vorrebbe spesso rimanerci, ad esempio in modo da ascoltare l’ultima puntata di Digitalia oppure a leggere i suoi feed RSS o semplicemente ad ascoltare musica. E quando vuole far questo in realtà incontra tutta la gente che conosce (e con cui non si è mai incontrato in altri luoghi ad eccezione del treno o della stazione) che invece è desiderosa di chiacchierare a proposito del niente, annoiandolo a morte. Quando questo accade, visto che gli argomenti dello studente di informatica scarseggiano, data la sua inettitudine sociale e data la vita (?) a cui è costretto dagli esami e dal terrificante orario delle lezioni, i suoi interlocutori cercano di metterlo a suo agio capitando in argomenti di natura più o meno tecnica dei quali lo studente di informatica invece non ha alcuna voglia di parlare. Oppure ce l’avrebbe, ma sa che sarebbe perfettamente inutile.
Ecco, dopo la mia figurina parto con quelle che ho collezionato fino ad ora.
L’uomo moviola
L’uomo moviola è un signore con i capelli brizzolati che parla molto di rado. L’uomo moviola solitamente si muove ad una velocità imbarazzantemente ridotta, ma per compensare la sua lentezza si muove di continuo. L’uomo moviola vaga per i vagoni (lentamente) alla ricerca di un posto libero e quando lo trova, ci si adagia (con calma) per riposarsi giusto un paio di secondi. Subito dopo l’uomo moviola si rialza (pian piano) e ricomincia la sua ricerca, preferibilmente nella direzione opposta alla quale è arrivato la prima volta, percorrendo così (in tutta tranquillità) un tragitto anche abbastanza lungo. In una sola occasione mi è capitato di sentir parlare l’uomo moviola: quella volra l’ho visto aggrapparsi ad un ragazzo col quale stavo parlando ed iniziare ad urlare. Ed ha continuato ad urlare per qualche interminabile secondo, rovesciando addosso al mio povero amico i suoi problemi e lasciandolo completamente spiazzato. Subito dopo, l’uomo moviola ha ripreso il suo (lento) cammino. In silenzio.
L’uomo che sa che ore sono
L’uomo che sa che ore sono è un signore di mezza età con degli occhiali quadrati abbastanza spessi. Solitamente è seduto da solo in treno e sta sulle sue, ma occasionalmente rompe il suo silenzio per chiedere a qualche malcapitato (ed ovviamente è successo a me) che ore sono. Se non lo si conosce si può pensare ad una domanda casuale, ma in realtà l’uomo che sa che ore sono lo ha chiesto solo per vedere se gli altri passeggeri sono abbastanza preparati. Infatti l’uomo che sa che ore sono sa benissimo l’ora (sempre), vuole solo assicurarsi che la sappiano anche gli altri. Infatti si preoccupa di correggere tutti quelli che gli rispondono, perchè nessuno mai sa l’ora meglio di lui. Probabilmente l’ha presa come una sorta di missione per rendere il mondo un posto migliore, ma l’uomo che sa che ore sono vi esorterà a rimettere avanti o indietro il vostro orologio di quei due o tre minuti che servono per avere l’ora esatta, ed in futuro tornerà di nuovo a verificare se anche voi sapete che ore sono.
L’uomo sestuplo
L’uomo sestuplo è un po’ difficile da trattare. Quando ha individuato il suo interlocutore è un problema per quest’ultimo svicolare dalla difficile conversazione in cui si verrà a trovare. E, anche se non è una bella cosa da dire, se la vostra è una giornata no, non vorreste mai essere il suo interlocutore. Infatti l’uomo sestuplo non è maleducato e neppure rude, vuole solo scambiare quattro chiacchiere. Anzi in realtà sei. L’uomo sestuplo vi chiederà qualsiasi cosa per esattamente sei volte. Prima un rush di tre domande, tutte poste con la medesima intonazione e poi, dopo che gli avrete risposto, un secondo rush di tre domande che includeranno tutte la risposta che gli avrete appena fornito. Ovviamente dovrete rispondere anche la seconda volta, perchè se no si offenderà per la vostra scarsa educazione. Ho visto più di una persona perdere la pazienza perchè bloccata in una conversazione con l’uomo sestuplo per più di qualche minuto, quindi se lo sentite parlare cambiate subito vagone: se non siete voi il suo interlocutore, potreste diventarlo presto, non appena gli altri avranno smesso di rispondere.
L’uomo preciso
L’uomo preciso non vi darà mai fastidio, è solo un curioso tipo da osservare ed alle volte anche una preziosa guida. Ma dovrete essere attenti, perchè non è affatto facile individuarlo. L’uomo preciso ama arrivare puntuale ovunque stia andando e per fare questo ha studiato al centesimo di secondo gli orari dei mezzi pubblici così da essere sicuro di arrivare in orario lì dove deve arrivare. Dovete essere veloci perchè, prima che il treno arrivi in stazione, lui sarà già appostato davanti la porta, in modo da poter essere il primo a saltar giù dal vagone. E se lo perdete in quel frangente sarà un problema ritrovarlo. Nonostante sembri il tipico impiegato semicalvo sulla quarantina, l’uomo preciso ha dei riflessi invidiabili ed uno scatto da centometrista. Appena posato un piede giù dal treno, partirà di gran carriera in direzione della fermata dell’autobus per non restare invischiato nella folla di gente che scende dal treno e si affolla verso l’uscita della stazione dietro di lui. Quindi se volete scoprire la sua prossima mossa, dovrete essere veloci quanto lui. Troverete l’uomo preciso già in posizione alla fermata davanti alla quale passerà il primo autobus. Perchè lui ovviamente, già lo sa. Sarà il primo a saltare sull’autobus, ma non per prendere un posto a sedere come fanno gli altri, lui resterà in piedi. Infatti restando in piedi potrà agevolmente farsi largo tra gli altri passeggeri in piedi, fino a raggiungere la porta poco prima della fermata alla quale poi scenderà, di nuovo in testa alla formazione. A questo punto non pensate che sia finita: l’uomo preciso conosce il funzionamento di tutti i semafori che incontra fino a raggiungere il posto dove deve recarsi, ed è in grado di attraversare col rosso ogni incrocio avendo la certezza di non rischiare la vita, risparmiando ancora qualche prezioso secondo. A meno che voi non dobbiate andare nello stesso luogo dove si sta recando l’uomo preciso, nel giro di qualche istante lo vedrete sparire rapidamente su per qualche salita, a grandi passi. Magari potrà volerci qualche giorno, ma se imparerete il tragitto che segue l’uomo preciso, avrete la certezza di essere sempre in orario. Infatti anche se il treno dovesse ritardare, vi basterà stare attenti ed individuare l’uomo preciso quando scende dal treno, per poi seguirlo. L’autobus da prendere sarà probabilmente un altro, o la fermata alla quale scendere sarà diversa, ma l’uomo preciso non si farà certo cogliere alla sprovvista da un ritardo: state pur certi che avrà un piano di riserva.
Se avete anche voi qualche tipo da treno da scambiare ditemelo, io ho due nonnette sperdute e quattro fisarmonicisti fumatori da scambiare!
L’uomo preciso mi sa di figura mistica. Dove andrà? Quanto avrà studiato per arrivare a quel livello di precisione? Che il suo scopo sia forse condurre chiunque riesca a stargli dietro ai segreti che circondano la sua precisione?
Propongo il tipo in frac e cilindro e il sosia di Lucio Dalla. Sono due ottime carte no?
Ah, per non parlare dell’adolescente che chiede alle giovani ragazze se sono incinte.
In cambio di un “fisarmonicista fumatore” ti posso dare un “Tamarro che vuol fare amicizia” oppure ho anche un “tizio che non paga il biglietto e cerca scuse” altrimenti un “famiglia in vacanza e tu vai a lavorare”, ah ecco c’ho un sacco di doppioni di “fattone che cerca soldi per telefonare alla mamma malata”