Se n’è andato un gran pezzo di storia, stavamo tutti aspettando speranzosi che raggiungesse il secolo di età, per poter fare una grandissima festa, ma purtroppo non è stato possibile.
Quasi novantanove anni di vita, due guerre, una storia d’amore incredibile, che a raccontarla sembra una bellissima favola, che parla di un finanziere che in Sicilia conobbe una bellissima donna, di famiglia nobile (discendente da Pirandello, si dice) e che l’abbia sedotta inventadosi di essere anch’egli un benestante nobiluomo, finchè lei si è convinta a seguirlo fino alla sua terra natale.
Qui fece una amara scoperta: niente origini nobili, niente lusso né sfarzo, ma una povera casa in campagna, in un paesino per niente così pittoresco.
Lei però lo amava così tanto da aver accettato di restare in quel posto squallido per stare vicino a lui, anche se i suoi fratelli dalla Sicilia non erano dello stesso parere, e giravano per l’Italia in cerca di lui, per lasciargli un ricordino con la loro fedele lupara.
Poi arrivò la guerra, e lui fu costretto a partire, ma il suo cuore restò sempre a casa sua, dove la sua amata veniva considerata pazza dal vicinato, perchè lei, a differenza degli altri, aveva degli usi “strani” per l’epoca, perchè nell’ambiente in cui viveva, le avevano insegnato le norme igeniche basilari, che invece venivano ignorate in gran parte d’Italia.
In questo periodo di lontananza si scambiarono bellissime lettere d’amore, scritte con grafia impeccabile e con una stupenda penna stilografica, tutte conservate in una scatola antica, custodite gelosamente da mia madre da qualche parte in casa.
Le storie di quell’uomo erano infinite, come infinita era la sua memoria: fino all’ultimo momento era in grado di ricordare perfettamente nomi, luoghi, date, numeri, poesie ed eventi, che con l’esattezza che poteva essere propria solo di un libro raccontava a me, e a chi voleva ascoltarlo.
La sua infallibile memoria era sempre attenta, e ancora desiderosa di sapere notizie dal mondo, che solo gli altri potevano raccontargli, a causa della sua quasi totale cecità e della sordità che negli anni sono comparse e poi aumentate gradualmente.
Con me poi, ha sempre avuto un rapporto speciale: a mia madre disse, tre giorni prima della mia nascita, che sarei stato una persona molto intelligente, che sarei diventato un ingegnere o qualcosa del genere, che avrei avuto tutte le strade aperte, e io da quando ero piccolo ricordo di essere stato un vanto per lui, per i risultati che ottenevo e che continuo ad ottenere a scuola, e ai quali lui si è sempre interessato.
Una vita retta, una persona sempre fedele ai suoi ideali, coerente (o testardo fino in fondo, a seconda dei punti di vista), sempre pronto a dare consigli su qualsiasi argomento, e sempre interessato del mondo.
Eh si gente, un gran pezzo di storia oggi ha lasciato questo mondo.
E non ci sarà più nessuno a chiamarmi “Pecc’lino”.
Potrà stare tranquillo… Quello che disse 3 giorni prima che nascessi diventerà realtà…
Grande uomo mi sembra di capire…mi dispiace, condoglianze Luigi
Le persone migliori sono sempre le prime a morire,l’importante ora per te è non far morire la speranza di sorridere anche se una grande Persona a cui eri e sei sicuramente ora piu affezzionato,non c’è piu.
Pace all’anima sua
Condoglianze a te e a tutta la famiglia
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Forse è tardi per una risposta, ma non è colpa mia se posso collegarmi molto poco.
Leggendo queste righe, capisco quanto è sensibile il tuo animo, quanto nasconde quella persona sempre sulle sue.. ti voglio bene Luigi. L’importante è che questa Persona così importante viva all’interno del tuo cuore, sarà ancora viva lì.
Siamo rattristati nel profondo del cuore per la perdita di un Uomo così valoroso.
Le mie più sentite condoglianze Gigi…