Con un po’ di ritardo dovuto a vari motivi tutti più che validi, provo a dare un degno seguito alla mia prima guida all’uso di Twitter. Questa volta analizzerò l’uso di Twitter che dovrebbero fare, secondo me, le persone irreali.
Chi?
Sì sì proprio loro, le persone irreali. Le persone irreali sono quelle che non ci sono, ovvero non persone vere, ma piuttosto politici, marchi, siti o negozi che decidono di avere una propria identità su Twitter. Non si tratta di utenti normali, ma di persone irreali.
Perchè?
Perchè sto scrivendo questo articolo? Principalmente per sfogarmi, visto che le persone irreali di cui sopra spesso agiscono in modo estremamente irritante perchè, immagino, non hanno ben chiaro come comportarsi.
Il secondo perchè a cui voglio rispondere invece è “perchè una persona irreale dovrebbe sbarcare su Twitter?” Ecco alcune possibili risposte:
- Perchè si rivolge principalmente/esclusivamente agli utenti di Twitter,
- Perchè l’ha fatto anche la concorrenza,
- Perchè può essere utilizzato come helpdesk,
- Per trovare nuovi potenziali acquirenti (votanti, visitatori, eccetera),
- Per collegarci il feed della pagina di facebook (del blog, del sito…)…
Ad esclusione dei punti 1 e 3, le altre risposte fanno acqua da tutte le parti, e solitamente portano la persona irreale a risultare fastidiosa/comica agli occhi degli altri utenti del sito. Nello specifico:
Trovare potenziali acquirenti con Twitter
Ho visto i modi più scorretti per raggranellare nuovi “interessati” su Twitter, tra questi ci tengo a menzionare:
- Following selvaggio: solitamente il primo bieco livello per fare folla è seguire selvaggiamente gente a caso, o quasi. Questa tattica non funziona, perchè a meno che le persone irreali non incappino per puro caso in qualcuno interessato in partenza ad esse, gli altri li ignoreranno o peggio meglio li segnaleranno come spammer.
- Ricerca per parole chiave: E’ una variazione del following selvaggio, che prevede di seguire selvaggiamente tutti quelli che malauguratamente nominano qualcuna delle parole chiavi specificate dalle persone irreali. Neanche questo funziona, perchè se si segue alla cieca si finisce facilmente per incappare in qualche utente che si lamenta della persona irreale tramite la parola chiave incriminata. Questi utenti che avevano da lamentarsi già da prima, segnaleranno ferocemente la persona irreale come spam.
- Concorsi a premi: Non appena qualche persona irreale tira fuori un concorso per cui si può vincere anche solo uno stuzzicadenti, si scatena l’effetto domino. Solitamente questi maledetti concorsi prevedono, come requisito per la partecipazione, di retwittare un messaggio della persona irreale a tutti i propri follower: cosa che invade in breve tempo la timeline di chiunque di messaggi-fotocopia. Tralasciando il fatto che chi non è interessato a vincere uno stuzzicadenti, inizia istantaneamente a detestare la persona irreale e potrebbe facilmente decidere di segnalarla come spam per il solo gusto di non trovarsi più lo stesso messaggio ripetuto ovunque a tutti gli orari, con buona probabilità tutti quelli che non vinceranno lo stuzzicadenti, provvederanno a dimenticarsi della sconfitta e di chi ha indetto il concorso quanto prima.
Collegare il feed del sito o della pagina di Facebook
Come si comportano le persone irreali? Se si è fortunati, le persone irreali sono mantenute da uno o più individui che oltre a scrivere leggono (e rispondono) e che magari hanno anche qualcosa a che fare con il soggetto rappresentato dall’account. Da questa posizione, di massima fortuna, si degrada fino al limite in cui la persona irreale opera per following selvaggio e tutto quello che fa è ripetere gli aggiornamenti del sito principale del soggetto rappresentato. Questo secondo caso decreta un’intrinseca inutilità della presenza della persona su Twitter, perchè quello che sta accadendo è che l’account della persona irreale scende al livello di un feed RSS. Con la differenza che il feed RSS non va a scocciare porta a porta chiedendo di essere aggiunto nel proprio aggregatore. Inoltre va considerato che in linea di massima in un tweet non ci sta tutto l’aggiornamento del blog e se va male non c’entra neanche il titolo per intero. Ciò implica che il tweet è troncato e c’è un link che rimanda alla pagina sul blog della persona irreale per continuare a leggere. Questo, oltre a vanificare nuovamente una delle idee dietro a Twitter (leggi: la brevità), è anche piuttosto fastidioso per chi segue la persona irreale con interesse e deve saltare avanti e indietro da Twitter al blog per leggere gli aggiornamenti per intero, dimostrando in effetti il risultato banale che un feed RSS fa il proprio lavoro meglio di un account Twitter scambiato per un feed RSS.
Pessime idee
Nel mio piccolo, voglio suggerire a quelli che vogliono intraprendere la strada di inserire la propria persona irreale su Twitter, un paio di pessime idee, ovvero cose da non fare per non aggravare la propria situazione.
Una pessima idea può essere quella di una persona reale che amministra anche una persona irreale, di fondere le due cose ed inviare aggiornamenti relativi alla persona irreale tramite il suo account Twitter principale. Questa pratica è indifferente se gli aggiornamenti della persona irreale sono sporadici (vedi questo blog), ma diventa fastidiosa quando invece sono frequenti e/o avvengono in blocco (ovvero ad intervalli di tempo la timeline viene invasa di aggiornamenti della persona irreale mentre per il resto del tempo funziona da account per la persona reale).
Un’altra pessima idea consiste nell’affidare la gestione dell’account della persona irreale a qualcuno dotato di scarsa pazienza. Così come non tutti possono fare i commessi, perchè è necessaria una dose di pazienza fuori dal comune, così non tutti possono rappresentare persone irreali su Twitter. Probabilmente neanche la pazienza di un commesso basta su Twitter, visto che su internet la gente tende ad essere più insopportabile e strafottente di quanto non lo sia già nella vita normale. Per questo a volte succede che chi rappresenta persone irreali perda la pazienza e si metta a battibeccare (inutilmente) con qualche utente comune, finendo per perderci la faccia e/o risultando infantile o maleducato, tutte cose ugualmente controproducenti.
Per intenderci, non ho niente in contrario ad avere persone irreali su Twitter, al contrario, ben vengano. Ma devono essere fatte per bene altrimenti su Twitter ci si giocano solo la faccia (e facendo questo potrebbero anche scocciare a me e ad altra gente).
Bell’articolo. Il problema è che, con tutta probabilità, le persone irreali non lo leggeranno. 🙂
geniale.