Non scrivo spesso articoli della serie “psicologia femminile”, principalmente per tre motivi. Il primo è che non è facile reperire nuovo materiale che sia divertente e che mi dia abbastanza spazio di manovra per scrivere un intero articolo. Il secondo è che ultimamente scrivo poco sul blog, e dunque ho meno occasioni di inventarmi un articolo sulla psicologia femminile. Il terzo è che questi sono tra gli articoli più “infuocati” del blog, ovvero quelli che portano più spesso i lettori (cioè voi) a commentare, e non sono sempre dell’umore adatto per ricevere secchi di ortaggi in faccia da parte di chi non apprezza quello che scrivo.
Detto ciò imbarchiamoci in questa nuova delirante parte esplorazione della mente femminile.
Non so se vi sia mai capitato di parlare con una donna e di avere essere convinti di avere una buona conversazione prima che, apparentemente in modo inspiegabile, la vostra interlocutrice cambiasse umore e vi rispondesse sgarbatamente come se l’aveste ferita. A me sì, ed in diverse occasioni è anche capitato di assistere a una scena simile in qualità di osservatore. Visto che è una situazione ricorrente, mi sono messo d’impegno e con il mio infallibile metodo delle estrazioni del lotto ho elaborato un’altra teoria. Si tratta di qualcosa di più di una strana coincidenza, perchè in presenza di particolari condizioni esterne che riguardano diversi fattori come ad esempio il prezzo del petrolio al barile, è quasi garantito il verificarsi dell’evento.
Teorema del senso unico
Prendiamo un uomo ed una donna con qualunque tipo di legame tra loro (anche nessuno). Se l’uomo formula in presenza della donna una frase che può essere interpretata in più modi, la donna sceglierà come interpretazione corretta quella che possiede una o più di queste caratteristiche:
- è offensiva per la donna o per un suo parente/amico,
- è in palese contrasto con l’opinione della donna,
- è generalista,
- può far scatenare un litigio/guerra,
- mette l’uomo in un mare di guai.
Nota Bene: Anche le frasi che per l’uomo hanno un solo significato (per giunta positivo), possono nascondere più significati (non altrettanto positivi) per le donne.
Ad aggravare la situazione c’è il fatto non trascurabile che, nella loro impenetrabile mente, il torto sarà immediatamente chiaro, ma l’interlocutore colpevole del misfatto può inavvertitamente proseguire nel discorso per qualche altra imperdonabile parola perchè completamente ignaro di quello che nel frattempo è avvenuto (perchè in realtà è avvenuto soltanto per l’altra persona).
Solo dopo che il discorso sarà ormai completo, la donna spiegherà qual è stata la sua lettura e dunque illustrerà la colpa all’altro individuo, ma ovviamente ormai è troppo tardi per rimediare, ed eventuali tentativi in questo senso non riusciranno facilmente a salvare la situazione. Ovviamente le cose possono peggiorare se, invece di giocare a carte scoperte la donna decide di continuare a celare il suo turbamento, nella speranza che l’altro colga al volo il disagio da uno degli inequivocabili segnali che la donna ostenta, che tuttavia sono e restano assolutamente invisibili per il genere maschile numero singolare.
A proposito di questo, come esempio del fatto che le donne sono in grado di vedere cose che per l’uomo non esistono, si noti che:
Teorema di Giotto*
L’occhio femminile è in grado di vedere, riconoscere e distinguere una gamma di colori ampiamente superiore rispetto a quella individuata dall’uomo medio.
*Il celebre pittore non c’entra niente, il teorema prende il nome da una ben nota marca di colori.
Questo non riguarda solo il fatto che una donna è normalmente in grado di distinguere tra capi d’abbigliamento blu scuro o di colore nero anche al buio, ma soprattutto identifica la capacità innata del sesso femminile di riuscire a vedere e nominare colori inesistenti per gli uomini. La collocazione di queste nuances è variamente distribuita lungo tutto lo spettro del visibile, sebbene non appaia troppo corretto parlare di spettro del visibile, trattandosi di tonalità come il “viola tuono”, il “grigio armadillo” o l’ “arancio flamenco” che per l’intero sesso maschile sono in realtà indistinguibili da colori più comuni come il blu, il rosso, il giallo o simili.
Per tutti quelli che si trovano o si sono trovati nella spiacevole situazione di sentirsi nominare un colore improbabile, e che hanno trascorso interminabili notti insonni a cercare di distinguere ad occhio il “grigio Atene” dal “grigio mercurio”, la tecnologia porge uno strumento indispensabile: a questo indirizzo potete infatti trovare un sito in grado di rintracciare e visualizzare i colori dai nomi più impensabili, in modo di fornire un sistema in grado di salvarvi la faccia la prossima volta che vi troverete a comprare una cravatta color “Shakespeare”.
E ora perdonatemi, ma devo andare a fare qualcosa di serio. 🙂
Da mia Mamma:” La tua analisi è verissima, perfetta, peccato che resti un’analisi estranea al mondo femminile, nel quale vorreste entrare, ma non ci riuscite mai per il semplice motivo che voi uomini nell’evoluzione di Darwin siete ancora nello stadio di scimmie “poco” sapiens…”
NB. ogni rifermento a cose persone o animali non riguardano il legittimo proprietario dell’account mail non chè del nik.. 😛
Voglio una camicia viola tuono! 🙂
Appoggio il teorema di Giotto e…mi ci identifico. 😛
Non ci posso fare niente, anche se critichi le donne in maniera allucinante i tuoi articoli mi piacciono sempre un sacco! xD
Comunque io appoggio il teorema del senso unico…perchè purtroppo, visto che sono paranoica di natura, anch’io faccio in quel modo. Per quanto riguarda il teorema di Giotto mi ci identifico solo sul fatto di distinguere il blu scuro dal nero xD
semplicemente fantastico [bookmark]
ho ripreso un paio di tuoi articoli sul mio sito citando la fonte ^_^ spero di non doverli togliere 😉
Lei è un genio!! Sottoscrivo…bravo..!!!