Poco più di un anno fa ho iniziato a scrivere un articolo sul testo di Letteratura Italiana tristemente noto come “Il Baldi” sebbene abbia anche un nome vero e proprio (e più lungo). Siccome è incompleto e sta lì da oltre un anno, ho deciso che gli esami di maturità di quest’anno fossero un buon momento per aprire la stiva del blog e farlo volare fuori. Anche perchè ultimamente scrivo con la stessa frequenza di un tapiro analfabeta, per lo meno avrete qualcosa da leggere. Pigliatevelo così com’è: lo sfogo senza finale di uno studente di Liceo con la passione per l’Informatica, che ne ha le palle piene della letteratura spiegata in un certo modo. E se siete in disaccordo (e ce n’è di gente in disaccordo) sono contento per voi. Davvero! Così non farete la fatica quadrupla che ho fatto io, dovendolo studiare a forza.
A dire la verità volevo anche scrivere qualcosa di più sentito ai maturandi, visto che quest’anno un nutrito numero di miei amici e sotto esame. Ma è tardi, e ormai per oggi non lo farò. Datemi un po’ di motivazione, e proverò a farlo domani.
Sbaldiamoci!
Ho passato due giorni a triturarmi i maroni studiando quella sega cubica di D’Annunzio Gabriele (sul cui conto Cloe si domanda per quale ragione non si sia messo a fare il meccanico) che ritengo essere l’autore più sega studiato quest’anno. Insopportabile, e trattato in maniera tremendamente logorroica dal testo di letteratura italiana che qualche mafia ha costretto TUTTI i quinti di TUTTI i licei (e non solo) d’Italia ad acquistare: tale “Dal testo alla storia, dalla storia al testo” di Guido Baldi e compagnia bella.
Ho impiegato una settimana, credo, per ripassare solo il programma di Italiano, e posso garantirvi che non sono né lento a leggere, né a comprendere. E’ solo che io, come tanti altri maturandi, non digerisco quel libro.
Tale conglomerato brodoso di cazzate, enunciati tautologici sparsi in giro per le pagine, capaci di ripetere innumerevoli volte le stesse stronzate sul conto di questo o quel tale. Perchè?
Un libro “normale” di lettratura italiana, di quelli che spiegano un concetto e poi passano al successivo, non l’hanno mai scritto? E se l’hanno scritto, perchè tutti si ostinano ad usare questo? C’è una mafia dietro? La mafia dei libri di letteratura? E se ancora non l’hanno scritto, che cazzo aspettano a farlo?
Anche un tritadocumenti sarebbe in grado di fare il riassunto dei millantamila tomi di quel libro, con tutti i neolaureati che non trovano lavoro, perchè non ne aggrumano una manciata, per scrivere una versione umana del “Baldi”? Che cazzo ci vorrà mai! Scrivere OGNI concetto UNA sola volta, senza tornarci più sopra con ottocento perifrasi diverse, per mostrare che loro sì. Loro sanno l’Italiano.
MACCHISSENEFOTTE DI QUANTI MALEDETTI SINONIMI DELLA PAROLA “SPINGARDA” CONOSCETE?! Pensate a noialtri studenti, che dobbiamo fare la doppia fatica di studiare gente sepolta e decomposta da millant’anni, di cui solo in rari casi ci importa qualcosa, per poi rigurgitare tutto quello che abbiamo appreso davanti ad un prof. nauseato da quelle boiate che ogni anno sente ripetersi uguali, da ogni studente ed IN PIU’ dobbiamo anche fare lo sforzo per non addormentarci sul libro?!
E togliete anche quei maledetti inserti di arte da in mezzo alle palle, che stanno solo a scassare il cazzo ed a pesare sulla schiena degli studenti. Ce l’abbiamo un libro di arte. E se proprio ce li volete mettere, che vi piacciono tanto, metteteli in un inutilissimo tomo a parte. Tanto ce ne sono già settordicimila, uno in più non farà differenza, chi se ne accorgerà mai.
Basta brodaglie!
Che notevole sfogo!
Anch’io ho sempre pensato che tanti libri, in realtà, servono solo da combustibile per il falò che viene allestito durante la cena di fine superiori. Direi di citare il Baldi per demenza senile prematura e dannosa 😈
Grande amico 🙂
Non sono mai stata così grata alla mia prof che ci fa passare ore a scrivere appunti, ma almeno così non dobbiamo studiare su quell’inutile tomo, che utilizziamo solo per i testi e i brani 🙂