I miei nonni hanno sempre parlato della sera di San Silvestro come della “notte di anno vecchio”. E quest’anno questo nome mi sembra quanto mai calzante. Questa è l’ultima notte del vecchio anno, carica come mai prima d’ora di speranze per il futuro. Futuro che inizierà domani esattamente come i giorni che sono iniziati negli ultimi mesi, ma con l’ottimismo di chi spera che il futuro riservi sorprese positive.
Continua a leggere
Categoria: Nessuna Categoria (Pagina 1 di 2)
Non tutto può essere inserito in una categoria…
Quest’anno mi sentivo proprio di scrivere un altro articolo brutto sul Natale.
Dirigersi, soli, in silenzio, lontano. Dove, non fa differenza, l’importante è che sia veramente lontano. Lontano da tutti, lontano da ogni forma di vita, lontano dagli amici, dai parenti, dai rompicoglioni, dai passanti. Lontano.
In mezzo ad un campo, o tra i sentieri tutti uguali di un bosco sconosciuto, dentro gli scavi di un cantiere deserto, o sulla cima di un monte, da cui poter guardare con distacco il resto del mondo, perché in quel momento il resto del mondo non conta niente.
Immergersi nei pensieri, soli, seguire il filo di ogni ragionamento, raggiungere il nodo in cui si intreccia col prossimo e ripartire da capo. E così, ancora e ancora, sapendo che non c’è via di fuga da quel labirinto di pensieri, consapevoli che la soluzione non può trovarsi in nessuno di quegli intrecci, su nessuno di quei fili, e quasi certamente neanche nell’insieme di quella confusione di nodi. Ricominciare da capo, raggiungere la stessa conclusione, e provarci lo stesso ancora, fino allo sfinimento.
Raggiungere lo sfinimento.
Continua a leggere
Non scrivo spesso articoli della serie “psicologia femminile”, principalmente per tre motivi. Il primo è che non è facile reperire nuovo materiale che sia divertente e che mi dia abbastanza spazio di manovra per scrivere un intero articolo. Il secondo è che ultimamente scrivo poco sul blog, e dunque ho meno occasioni di inventarmi un articolo sulla psicologia femminile. Il terzo è che questi sono tra gli articoli più “infuocati” del blog, ovvero quelli che portano più spesso i lettori (cioè voi) a commentare, e non sono sempre dell’umore adatto per ricevere secchi di ortaggi in faccia da parte di chi non apprezza quello che scrivo.
Detto ciò imbarchiamoci in questa nuova delirante parte esplorazione della mente femminile.
Non so se sia effettivamente la carenza di argomenti o l’assenza di voglia di trattare i suddetti argomenti, ma avevo in mente di provare a spremermi le meningi per fornirvi un set di scuse pronte per ogni evenienza. Alcune di queste le ho utilizzate prima io, e posso dirvi che funzionano abbastanza. Vi saranno sicuramente utili per togliervi di torno qualcuno di antipatico, fatene buon uso.
Continua a leggere
E’ incresibile quante cose si possano notare per puro caso. Oggi in treno discutevo con un mio amico, e ho realizzato che avevo un’altra mezza badilata di roba da scrivere sulla psicologia femminile per quanto riguarda lo studio. E indovinate un po’? Lo faccio.
Sono reduce da otto ore di sonno dopo un ultimo dell’anno tra amici.
Ora è il primo gennaio 2009, e credo sia anche ora di scrivere qualcosa sul blog.
Per aver vinto 5 a 4 il sondaggio del blog, l’argomento di questo articolo sarà la psicologia femminile. La carenza di articoli fino ad oggi è da imputarsi al fatto che non avrei potuto scrivere un altro articolo di argomento diverso rispetto a quello votato dal sondaggio, e che non ero ancora ispirato per scrivere questo. Comunque, vediamo cosa ne esce. Ah sì, sono le quattro, quindi abbiate pazienza per quello che sarà il risultato finale.
Aaaah lo so. Almeno due persone stanno storcendo il naso, e sono due ragazze. Ed è brutto far storcere il naso alle ragazze, quindi perdonatemi se faccio una piccola divagazione.
So che vi aspettavate che parlassi di voi, di un pomeriggio rilassante passato insieme, l’una, e di una serata emozionante passata… Beh… All’incirca insieme, l’altra.Ma purtroppo la seconda (il cui nome tornerà nel corpo dell’articolo) mi ha detto delle parole, mentre mi raccontava un po’ della sua vita. Delle parole che mi hanno illuminato, e mi hanno fatto accedere ad una che sembra essere una legge infallibile, per quanto riguarda la psicologia femminile. Quindi scusatemi davvero se non parlo di queste cose strabilianti che mi sono successe gli scorsi giorni. Prometto che lo farò, forse domani stesso se ci riesco, ma non ora.
Caro Signor Dio,
non so se leggi il mio blog, immagino tu abbia cose più importanti da fare piuttosto che perdere tempo con le mie boiate, ma io provo lo stesso a scriverti.
Più di una volta ho cercato il modo di ottenere una risposta da te, ma non sono mai stato fortunato, spero che questa volta mi vada meglio.
Ti ricordi di me?
Continua a leggere
Ultimi commenti